Soli, poveri e malnutriti, i vecchi sono le nostre “vittime di guerra”, ignorati dalla politica che spende miliardi in armi
Ci sono cose importanti e altre meno, ci sono cose urgenti e altre che possono aspettare: è una questione di priorità. Tutti noi abbiamo ben presenti quali siano le nostre priorità e, a maggior ragione, per il governo dovrebbero essere chiare le necessità degli italiani. Ma se questo governo continua a spendere soldi per inviare armi in Ucraina, allora le priorità dell’Italia e degli italiani non coincidono. Per aiutare gli anziani, creare lavoro, sostenere le imprese i soldi non ci sono mai, mentre per finanziare una guerra nella quale non dovremmo immischiarci, spuntano magicamente miliardi nel nostro bilancio. Non possiamo neanche sapere quali e quante armi mandiamo, perché il governo ha secretato queste informazioni, ma sappiamo di certo che i costi di questa guerra li pagheranno sempre i soliti: anziani, poveri, le categorie già deboli, insomma. I casi sono due: o i politici non si rendono conto della devastazione economica che sta flagellando l’Italia, o fanno finta di non vedere. Nel primo caso gli consiglio di andare personalmente a verificare, ad esempio, come vivono gli anziani, cosa mangiano, quali problemi devono affrontare e poi vediamo cosa gli suggerirà la coscienza quando si tratterà di spendere i nostri soldi per le armi. Se invece i politici sanno, ma fanno finta di non vedere, allora gli italiani devono mandarli a casa. Magari questo governo rappresenta l’Italia all’estero, ma di certo non rappresenta gli italiani e le loro priorità. Un Paese dove gli anziani vivono in queste condizioni non può buttare miliardi in spese militari: è un lusso che non si può permettere.
Lo scollamento degli italiani da questi politici senza logica emerge ancora più netta in questo scenario di guerra. I soldi delle nostre tasse, che dovrebbero essere utilizzati per il welfare, finanziano una guerra che, dicono gli analisti, durerà ancora molto, mesi, forse anni. Ma quanto durerà per l’Italia? Perché siamo già in guerra e in prima linea ci sono gli anziani. Devono difendersi con pensioni da fame dai colpi di affitto e bollette, e sanno che non verrà nessuno a salvarli. Sono da soli a combattere la guerra per un’esistenza dignitosa che si sono meritati ma che viene loro negata da politici presbiti capaci di vedere problemi lontani tremila chilometri, ma non quelli che hanno sotto il naso. Come le bombe, anche l’indifferenza può uccidere.