Ottantatré femminicidi dall’inizio dell’anno: colpa di una mentalità maschilista basata sul dominio. Dalla politica alle famiglie, è ora di mobilitarci per fermare questa strage
Sono 83 le donne uccise dall’inizio del 2021 in Italia. Nell’ottanta per cento dei casi la vittima conosceva il suo killer e quasi sempre si trattava di un partner o di un ex. Ottantatré femminicidi sono talmente tanti che non possono ricadere solo sulla coscienza di chi li ha commessi. Perché queste sono aberrazioni sì, ma prodotte da una cultura e da una società maschilista. Ma è arrivato il momento di dire basta, di fermare questa scia di sangue. Ormai si tratta di un’emergenza nazionale e bisogna agire in fretta e con misure forti. Servono nuove leggi che introducano pene più severe per gli stalker e che tutelino maggiormente le donne. Poi la scuola, naturalmente, deve fare la sua parte, smontando questi preconcetti con corsi mirati, ma è soprattutto la famiglia che può cambiare le cose. Educando i ragazzi fin da piccoli al rispetto delle donne e liberandoli dalla cultura del possesso, del dominio e della prevaricazione. Servirà tempo, ma solo con un cambio radicale di mentalità si potrà arrivare alla parità di genere. Nel frattempo però, l’unica soluzione è implementare le forze dell’ordine e fornire a chi ci deve proteggere i mezzi e le risorse necessarie per farlo. Invece i governi, uno dopo l’altro, non fanno che tagliare i fondi destinati alle forze dell’ordine e magari metterli a disposizione di iniziative assurde come l’acquisto dei monopattini.
Ma anche i media hanno la loro parte di colpa. Sarebbe opportuno che nel commentare i femminicidi evitassero di presentare questi omicidi sotto un velo di romanticismo, come se l’amore fosse una giustificazione per compiere un atto così terribile. Perché l’amore vero non uccide.
In Italia ci siamo, giustamente, indignati per il trattamento che le donne afghane subiscono con il ritorno al potere dei talebani. Ma mi chiedo qual è la differenza tra l’uomo italiano e quello talebano, se alla base delle due mentalità c’è la stessa convinzione che la donna sia un essere inferiore, da dominare e perfino da uccidere?