Che fine fanno le nostre tasse? Perché paghiamo sempre di più per servizi scadenti? Mettiamo i cittadini a controllare.
Lo Stato è un baraccone ipertrofico che ingoia ogni anno miliardi su miliardi dei contribuenti, ma in cambio cosa ci dà? La tassazione si fa sempre più opprimente e la qualità dei servizi che lo Stato dovrebbe darci in cambio peggiora. Mi guardo intorno e non capisco dove finiscano i nostri soldi. Dopo una giornata di lavoro non riesco a non pensare che la metà di quello che ho prodotto sarà sprecato. Sì, perché lo Stato che si prende metà dei nostri guadagni è palesemente incapace di amministrarli. Le tasse sono sacrosante e vanno pagate, ma è irragionevole pretendere una fiscalità più equa e dei servizi più validi? Le tasse che paghiamo sono da Paese scandinavo, i servizi da Terzo mondo e il debito pubblico continua ad aumentare. Non ci vuole un genio della finanza per capire che questo sistema è ormai al collasso. Perpetuare un modello sbagliato provando a mettere toppe qua e là non è la soluzione. Bisogna ripensare lo Stato. Crearne uno nuovo, più agile ed efficiente, e azzerare quello vecchio che ha dato dimostrazione di essere ingiusto ed antieconomico. Nell’attesa che ci sia una classe politica che abbia il coraggio di mettere in atto questa rivoluzione sociale, qualcosa comunque bisogna fare. La sovranità spetta al popolo, questo è il mio mantra, e anche a proposito di tasse i cittadini dovrebbero poter controllare dove finiscono i loro soldi. Ecco la mia proposta: istituire un organo di controllo composto da cittadini al quale lo Stato deve, conti alla mano, spiegare che fine fanno i nostri contributi. Sì, lo so, dovrebbero essere i politici eletti in Parlamento a fare questo lavoro, ma hanno mai ottenuto dei risultati?