Pagare le tasse non è mai piacevole, ma ci sono alcune più odiate delle altre. Le più ingiuste, per me, sono quelle sulla casa. E ora lo chiedo a voi: qual è la prima tassa che eliminereste?
Se metto un tricolore sul balcone di casa perché, che ne so, l’Italia ha vinto gli europei di calcio, devo pagare, in teoria, una tassa allo Stato. Sono orgoglioso di essere italiano? Beh devo pagare anche per quello, tanto in questo Paese c’è una tassa per tutto, su tutto e anche tasse sulle tasse. I servizi che riceviamo in cambio dei nostri tributi sono scadenti o inesistenti: mangiamo cibo da fast food e paghiamo un conto da ristorante stellato. Questo sistema fiscale squilibrato e grottesco che permette allo Stato di metterci le mani in tasca senza darci niente in cambio, è la vera rovina dell’Italia. Io sono per pagare le tasse, intendiamoci, perché solo così si può far funzionare un Paese, ma devono essere poche, giuste e commisurate alla qualità dei servizi che ricevo in cambio. Ma è proprio il concetto di giustizia che latita in tutti i sistemi che compongono questo Paese. Le tasse che ci opprimono sono spropositate, ma sono quelle ingiuste a farmi arrabbiare di più. E quelle sulla casa, tra tutte, sono le più ingiuste. Tasse all’acquisto, tasse alla vendita, tasse per possederla e tasse per lasciarla in eredità dopo che si muore. Paghiamo tutta la vita, e anche dopo, per possedere lo stesso bene: le nostre case sono una rendita per lo Stato.
Ho iniziato io, ma vorrei sapere per voi qual è la tassa più ingiusta, quella che vorreste cancellare per prima. Confrontiamoci.